Risanare efficacemente il muro umido
Il muro umido è un comune problema che si riscontra in molti edifici, specialmente in quelli storici, ma anche in quelli più recenti mal realizzati. Prima di analizzare come risolvere il problema è utile capire di che tipo di umidità si tratta.
Ci sono principalmente tre tipi di umidità sul muro:
– umidità dovuta ad infiltrazione diretta di acqua a causa di un tubo dell’impianto idrico che perde oppure di pioggia battente;
– umidità dovuta a condensa superficiale per effetto di aria umida e stagnante all’interno del locale che condensa sulla parete fredda (come accade sui vetri nella stagione invernale);
– umidità dovuta a risalita capillare solitamente nei muri in pietrame, ma anche in calcestruzzo o laterizio, dovuta all’assorbimento di umidità (acqua) dalle fondazioni o dal muro contro terra per effetto capillare.
Spesso questi fenomeni si sommano e la situazione si aggrava rendendo difficile distinguere quale sia la causa del problema per decidere cosa fare.
Come riconoscere i tre tipi di umidità
Se si tratta di infiltrazioni dirette di acqua per un tubo che perde si vede una macchia localizzata dai contorni netti collocata solitamente in posizione dove è facile intuire che si trovino colonne di scarichi in prossimità di bagni o cucine. Sono cause di umidità anche un pluviale del tetto o uno scarico di una terrazza, solitamente queste macchie di umidità sono in prossimità di questi impianti. Generalmente la macchia compare all’improvviso, se la cosa si protrae progressivamente da parecchio tempo oltre alla macchia dai contorni netti potrebbero presentarsi dei rigonfiamenti di pittura o di intonaco che producono uno sfarinamento della superficie.
Se invece si tratta di condensa superficiale il fenomeno è chiaramente riconoscibile in quanto sulla parete si possono riscontrare delle goccioline d’acqua che colano, ma è più frequente riscontrare macchie nere di muffa. Questo fenomeno è particolarmente visibile attorno alle finestre e negli angoli tra parete e soffitto oppure si può manifestare come delle ombreggiature scure a righe che attraversano il soffitto. Anche le nicchie sotto le finestre potrebbero essere interessate da macchie nere di muffa, ma lì potrebbero esserci anche infiltrazioni di acqua quando piove. Calcola qui se il tuo muro è a rischio muffa o condensa.
Se si tratta di umidità di risalita avremmo un fenomeno che si manifesta alla base del muro e tenta di risalire la parete per capillarità. Il fenomeno è molto lento e si riconosce dalla presenza di rigonfiamenti dell’intonaco fino al distacco accompagnato da fuoriuscita di sostanze bianche confondibili con muffa, in realtà sono sali di varia natura provenienti dalla reazione chimica tra l’acqua e le impurità della malta e/o dell’intonaco. Il fenomeno è maggiormente visibile se il muro è contro terra e se in fase costruttiva non è stato previsto un taglio con specifici materiali tra la parte interrata e la parte emergente della parete.
Come intervenire per risolvere il problema
Una volta riconosciuta la natura del problema si dovrà intervenire in maniera specifica e totalmente diversa per ogni situazione. Ribadisco che è importante avere ben chiaro subito che si tratti di infiltrazioni piuttosto che condensa o risalita, poi eviterei il “fai da te” perchè senza specifiche conoscenze sui fenomeni e sugli innumerevoli materiali che si trovano in commercio si rischia di aggravare la situazione. Si dovrà anche considerare il budget di spesa in base al risultato che si vuole ottenere. Possiamo intervenire in modo leggero e localizzato spendendo poco oppure affrontare un intervento più importante che dia maggiore garanzia di durata e sia risolutivo del problema spendendo di più. (Gli interventi fatti bene e che costano poco sono rari! è più facile trovare interventi fatti male che costano tanto).
Esempi:
Infiltrazione diretta di acqua
Per questo problema c’è poco da dire, serve aggiustare il tubo che perde demolendo in maniera localizzata il muro nel punto di maggiore umidità, sostituire il tubo e risistemare la muratura. La difficoltà sta nell’individuare il punto esatto della perdita, generalmente fatto un primo sondaggio ci si orienta e facilmente si trova il tubo. Più difficile invece risulta il caso in cui le infiltrazioni d’acqua provengono dai terrazzi o dai giardini perchè in questo caso l’acqua si muove orizzontalmente sul solaio seguendo vie preferenziali in base ai vari materiali impermeabilizzanti e sfoga in un punto anche notevolmente distante dalla rottura. Questa umidità a lungo andare degrada le strutture e nei casi più estremi può intaccare le armature metalliche del cemento armato. Solitamente nel caso di rottura di un tubo in parete la riparazione è risolutiva e non causa ulteriori problemi mentre per le terrazze ed i giardini il ristagno di acqua nei vari strati impermeabilizzanti o nelle cavità dei solai potrebbe richiedere tempi di asciugatura maggiori.
Nel caso di pioggia battente che dilava la parete è bene aumentare lo sporto di gronda o impermeabilizzare il muro con prodotti a base di polimeri plastici, facendo attenzione che con questo metodo si blocca la traspirabilità e si amplifica il fenomeno della risalita capillare verso l’interno. L’intervento va valutato caso per caso.
Condensa superficiale o muffa
è il caso più interessante da risolvere, si deve intervenire secondo due principi: innalzare la temperatura del muro e/o ridurre l’umidità interna. Non è sicuramente una cosa di poco conto realizzare queste due condizione termo-igrometriche, il problema della muffa tocca direttamente la nostra salute e quindi vale la pena risolverlo. La trattazione dell’argomento richiederebbe di esporre concetti di fisica tecnica molto complessi accennati alla pagina “calcolo probabilità di muffa sul muro” che invito a vedere per scoprire se il muro della propria abitazione è a rischio muffa.
Aumentare la temperatura del muro alzando il riscaldamento della stanza è una falsa soluzione perchè l’aria calda può contenere più umidità di quella fredda (si veda il diagramma psicometrico alla pagina sopra citata) e quindi l’effetto che produco è quello di aumentare l’umidità e la probabilità di condensa superficiale. Il muro più caldo si ottiene isolandolo termicamente per ridurre la dispersione di calore verso l’esterno. L’isolamento termico si può ottenere efficacemente posando un cappotto esterno oppure interno o se la muratura è a cassa vuota si può insufflare materiale isolante nell’intercapedine. La scelta di isolare con cappotto interno, esterno o in intercapedine non è arbitraria ma dipende dalla fattibilità tecnica. Un edificio storico con lavorazioni della facciata o con cornici delle finestre in pietra non permette di posare un cappotto esterno, viceversa un cappotto interno ci ruba sicuramente un po’ di spazio nella stanza. Al di la degli aspetti puramente dimensionali dell’intervento ci sono però da fare approfondite valutazioni sul comportamento di una coibentazione interna piuttosto che una esterna o in intercapedine, tali valutazioni toccano aspetti molto complessi che richiedono approfondite analisi stratigrafiche per comprendere cosa succede ad un parete quando viene coibentata specialmente dall’interno.
Ridurre l’umidità interna è forse l’aspetto più semplice da realizzare se si tiene presente che l’umidità interna si forma principalmente dalle attività umane, (lavare e stendere la biancheria, cucinare, lavarsi e non per ultima il respirare). Per ridurre l’umidità è sufficiente aprire ogni tanto le finestre! Purtroppo è tendenza sempre più diffusa arieggiare poco i locali anche perchè così facendo la stanza si raffredda e l’energia per riscaldarla è sempre più costosa. La soluzione tecnica che si potrebbe attuare per ridurre l’umidità e nel contempo arieggiare i locali senza disperdere energia ci viene offerta dai sistemi di ventilazione meccanica controllata (impianti VMC). Tali sistemi recuperano il calore dell’aria in espulsione dal locale per preriscaldare l’aria di rinnovo che entra nella stanza, in questo modo avremmo un controllo dell’umidità e un’aria più pulita. Gli impianti VMC possono essere di vario tipo, dai più costosi sistemi centralizzati e distribuzione canalizzata oppure sistemi decentralizzati in parete o installati sui telai dei serramenti di nuova generazione.
Il controllo dell’umidità ed il contestuale isolamento termico (cappotto interno) si possono raggiungere anche attraverso l’utilizzo di materiali traspiranti, senza impianti VMC ma ciò va calcolato approfonditamente tenendo conto anche del comportamento di chi vi abita. A titolo di esempio si vedano pannelli in fibra di legno, pannelli in silicato di calce e argilla naturale terra cruda.
Il risanamento del muro per problemi di muffa porta a benefici in termini di salubrità degli ambienti e riduce le dispersioni termiche aumentando il risparmio energetico. Per tali interventi sono previsti importanti incentivi fiscali che nel caso di condomini posso arrivare ad un recupero della spesa fino al 75%.
Umidità di risalita
è il caso più complesso da risolvere se si vuole fare un intervento risolutivo, oppure si possono fare degli interventi tampone di durata limitata nel tempo senza mettere in atto operazioni complesse. L’intervento tampone semplice consiste nel posare uno strato di intonaco specifico macro poroso, prevedendo quindi la demolizione dell’intonaco fatiscente fino al vivo della muratura (solitamente in pietrame), lavando accuratamente con acqua desalinizzata e stendendo nuovamente l’intonaco che dovrà essere rigorosamente di calce naturale senza cemento e specifico per interventi di restauro, si conclude infine con pittura traspirante. (Nel caso di fenomeno particolarmente intenso potrebbe essere necessario intervenire con impacchi di cellulosa per asportare una maggior quantità di sali).
Questo intervento tuttavia non isola termicamente il muro che rimane quindi freddo rischiando la formazione di muffa descritta sopra. Se si vuole fare un lavoro che nel contempo elimini le eflorescenze e riduca le dispersioni termiche si dovrà procedere in un’altro modo più complesso e più costoso ma risolutivo.
La soluzione di seguito proposta non nego che porti via dello spazio nella stanza ma se faccio un intervento di ristrutturazione importante posso tenerne conto ed adeguare il mio progetto. La risalita capillare in assenza di un taglio chimico continuerà a manifestarsi ed i sali che si formano in superficie continueranno a spaccare l’intonaco o qualsiasi altro materiale posto a ridosso della parete. La soluzione quindi sarà quella di lasciare sfogare i sali ma confinarli in uno spazio adeguato realizzando una contro parete staccata dal muro. Questa contro parete rimarrà asciutta ed integra permettendo di posare uno specifico cappotto verso l’interno del locale. Per aumentare la coibentazione termica della parete si potrebbe introdurre nell’intercapedine del materiale sciolto con buone caratteristiche termiche. La stratigrafia totale del muro andrà calcolata con approfondita analisi sia dal punto di vista termico che igrometrico, in questo modo si potranno certificare i parametri di legge per accedere agli incentivi fiscali attualmente del 65% di rimborso sulla spesa.
Buongiorno,
ho letto con interesse la sua pagina di approfondimento relativamente al fenomeno dell’umidita’ nei muri. Volevo chiederle se corrisponde al vero che eseguire dei cappotti interni puo’ pero’ portare a formazione di umidita’ interstiziale.
Molte grazie.
Si, ma dipende molto dal comportamento dell’utente e dal clima esterno. Si tratta infatti di “probabilità” più o meno alta di formazione muffa e/o condensa, dipende anche molto dal materiale utilizzato per la coibentazione interna. In ogni modo gli spessori ed i materiali utilizzati vanno verificati con specifica analisi numerica condotta non solo sulla parete complessiva ma anche nei punti critici dove si formano dei ponti termici. Ricordo che il fenomeno è particolarmente insidioso quando si installano nuovi serramenti con guarnizioni di tenuta all’aria, ecco perchè è sempre importante arieggiare adeguatamente i locali. La ricerca di soluzioni tecniche per scongiurare il rischio di formazione di condensa tra il muro ed il cappotto interno è in continua evoluzione, allo stato attuale, i prodotti in uso sono il silicato di calce (senza cemento) e la fibra di legno.
Buongiorno,
Casa nuova di un anno, serramenti con doppi vetri legno dentro e alluminio fuori, agli angoli di due grandi porte finestre si sta scrostando il muro, indice di umidità.
Il palazzo è degli anni ‘60 e i muri non sono coibentati. Coibentarli ora non è fattibile. Che soluzione alternativa può esserci? Grazie mille
Perchè non è possibile coibentare il muro? Sarebbe la soluzione migliore posare un cappotto ben risvoltato sulle spallette esterne. Qui trovi approfondimenti su muffa/condensa attorno ai serramenti nuovi http://www.certificazioneenergeticatrento.it/finestre-e-risparmio-energetico/
Buongiorno.
Sulla parete esterna della facciata (piano mansarda ) c’è una macchia di umidità con intonaco rovinato.
All’interno della mansarda, invece, lontano da quella macchia, ho macchie di umidità su una parete.
Può essere il tetto?
Buongiorno. Ventilare l’ intercapedine dei tamponi esposti a nord con dei fori con griglie esterne potrebbe essere una soluzione? Ho provato a farlo nel bagno dove ho il grès come rivestimento interno e lo trovavo grondante acqua. Da quando ho fatto i fori esterni è sempre asciutto. Volevo valutare la possibilità di farlo sulle altre pareti intonacate dove c’è poca muffa ma gli armadi che vi poggiano sono invasi dalla muffa.
Buongiorno, le ho risposto compiutamente per mail.
In ogni modo il problema di muffa e condensa superficie è quasi inevitabile quando si cambiano i serramenti (come mi ha indicato nella sua mail). Si consiglia di posare un cappotto esterno (EPS o lana di vetro) o interno con specifico materiale (esempio calciosilicato). Anche l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore potrebbe migliorare la situazione.
Mi trovo continuamente macchie di muffa attorno alla finestra nonostante aver isolato termicamente con un pannello in cartongesso e polistirolo tutto lo spigolo di muro attorno alla finestra. Come mai?
Questo caso mi ricorda un intervento realizzato dai miei genitori circa trent’anni fa in occasione della sostituzione dei vecchi serramenti in legno a doppi vetri con nuovi serramenti in alluminio a taglio termico. Con l’occasione si era realizzata una coibentazione del muro rivolto a nord della stanza da letto applicando una contro parete in cartongesso con interposto 3cm di isolante in lana di roccia, si completava il tutto risvoltando la coibentazione sulla spalletta interna del foro finestra. Dopo questo intervento sono comparsi dei segni di muffa nel punto di attacco tra serramento e spalletta. Il fenomeno è presto spiegato: i nuovi serramenti riducevano fortemente gli spifferi d’aria presenti con i vecchi serramenti e quindi in mancanza di ventilazione l’aria umida prodotta nella stanza ristagnava ed aumentava considerevolmente, in questo modo bastava un punto leggermente più freddo attorno alla finestra che iniziava a formarsi la condizione climatica per la proliferazione della muffa. Sarebbe bastato coibentare maggiormente questo punto per scongiurare il fenomeno. Gli edifici progettati e certificati a fine lavori in classe energetica B, B+, A e A+ devono superare (per legge) la verifica di assenza rischio muffa.
Salve, abito a piano terra.
Nella stanza a nord est, nell angolo, in terra, c’è un po’ d acqua. Mettendo la mano si sente.
Li di tubi nn passano, solo fuori, c’è il tubo fuori, la grondaia…. Lo devo far verificare il tubo?! Oppure cosa è?!?
Buongiorno, in base alle indicazioni che mi fornisce potrebbe essere altamente probabile che si tratti del pluviale della gronda che scarica in un pozzetto vicino al muro. Essendo però al piano terra potrebbe anche trattarsi di un situazione di condensa superficiale dovuta al muro freddo ed ambiente con forte carico di umidità. Non credo che si tratti di umidità di risalita perchè da quanto mi scrive sente con la mano presenza di acqua e non di umidità.
Buongiorno, speravo di poter accedere agli interventi del 110 ma nella mia zona Mantova non c’è più un’impresa libera. A parte questo, che non c’entra niente, chiedo un parere su una parete a nord di una casa di campagna. Molti anni fa era stato fatto il taglio del muro e mi pare che i problemi di risalita non ci siano. Però la parete nord all’esterno è tutta nera di muffa e all’interno idem. In questo caso il cappotto esterno, e di che tipo, sarebbe l’intervento giusto? Grazie
Si, il cappotto è l’intervento giusto. Usi una fibra minerale che è più stabile alle deformazioni durante la posa a temperature molto calde o molto fredde. La fibra minerale (lana di roccia) ha anche una migliore risposta in estate perchè ha una massa più alta e quindi sfalsa l’onda termica per un tempo maggiore. Lavorando con un cappotto esterno non ha tanto senso considerare la traspirabilità del muro perchè attraverso lo spessore totale del muro non si smaltisce l’umidita interna semmai si riesce a regolare le variazioni di umidità interna attraverso finiture superficiali che assorbono/cedono umidità facendo lavorare i primi centimetri del paramento interno. Non faccia cappotti interni perchè, magari in abbinamento alla sostituzione dei serramenti, creano il rischio di condensa interstiziale. I cappotto interni vanno calcolati con specifica analisi per scongiurare il fenomeno anzidetto.
Non risparmi sullo spessore del cappotto (esterno) indipendentemente dal materiale.
Buongiorno, avrei una domanda. Nel mio bagno (appartamento al piano terra) si bagna continuamente la parete sotto allo scarico del wc quando vi è un minimo sbalzo di temperatura. Non sarebbe un gran problema, dato che il bagno è piastrellato, il problema è che lo stesso muro dall’altro lato spesso si bagna e si creano muffe in continuazione. Come si può risolvere il problema in maniera definitiva?
Le piastrelle bagnate indicano chiaramente che siamo in presenza di acqua, (banale) bisogna ora capire se si tratta di una perdita dalle tubazioni della cassetta di scarico del wc oppure se si tratta di condensa superficiale dovuta alla concomitanza di muro raffreddato dall’acqua del wc e contemporaneamente ambiente saturo di umidità. L’altro lato del muro è interessato dallo stesso fenomeno che non si manifesta come goccioline perchè le stesse vengono assorbite dall’intonaco e anche in questa stanza (probabilmente una stanza da letto) c’è una concentrazione di umidità elevata. Per trovare una risposta al problema come sempre bisogna metterci le mani ed il naso. Per il momento potrei darle il consiglio (forse banale) di abbassare l’umidità nei due locali arieggiando molto ed osservare se il fenomeno si attenua, in caso contrario propenderei per un leggero trafilamento di acqua dalle tubazioni di scarico o dalle tubazioni di carico della cassetta. In questo ultimo caso per risolvere definitivamente il problema si dovrà demolire e trovare il tubo rotto ma l’intervento è “doloroso”.
Sono abbastanza sicuro che sia un fenomeno di condensa, perché il muro non si bagna se non si fa un minimo di acqua calda, il problema è che ciò avviene davvero rapidamente e spesso non basta neanche aprire le finestre. Come mai la condensa si forma così rapidamente in modo così forte secondo lei?Però si tendenzialmente quando non si usa l’acqua calda è tutto asciutto.
Abito all’ultimo piano di un condominio,con sopra il sottotetto e poi il tetto condominiale,quest’anno è il secondo anno che ho i nuovi infissi,e da Novembre 2020,ho iniziato a notare in un angolo della stanza con pareti perimetrali gocce di acqua dal soffitto…con il passare del tempo l’acqua ha invaso le travi angolari portanti e ad un tratto è iniziata a percolare a chiazze anche dal muro esterno,aumentando con il proseguire delle precipitazioni piovane.Ho effettuato con diversi tecnici almeno 4 sopralluoghi e nessuno di loro ha trovato un effettivo travaso di acqua dall’esterno.A titolo precauzionale si è provveduto con un intervento di ripristino parziale sul tetto ,con guaina e tegole nuove ad ottimizzare il tratto interessato…specifico che il sottotetto appare asciuttissimo,le gronde libere.Passati alcuni giorni dall’intervento ho notato nuovamente il formarsi di goccioline d’acqua lievi nel punto dove tutto è iniziato, abbiamo rotto la tonaca ma sotto mattone e calce appare asciutta…mi è stato consigliato di stonacare tutto in quanto a loro avviso la pittura utilizzata era troppo coprente e di coprire con un cappotto termico….sembra per loro una fortissima condensa…mi posso fidare?sono veramente abbattuto…non so come comportarmi.
Si, mi pare di poter condividere che trattasi di fortissima condensa. Se c’è condensa vuol dire che c’è aria molto umida nell’ambiente e questo potrebbe starci con l’installazione di nuovi serramenti a tenuta d’aria che bloccano la naturale ventilazione per infiltrazioni d’aria dagli spifferi. Se poi si manifestano le goccioline è perchè l’aria umida condensa su un muro freddo. La soluzione è arieggiare il locale per ridurre l’umidità ed aumentare la temperatura del muro. La temperatura del muro si aumenta tenendolo caldo con un adeguato cappotto esterno. La posa di un cappotto interno se non correttamente calcolato può peggiorare la situazione creando condensa interstiziale tra il cappotto ed il muro.
Buongiorno,
nella parete dietro la testiera del letto scorrono i tubi della cucina dell’appartamento di sopra e, oltre a sentirne il fastidioso rumore quando in uso, creano spesso problemi di muffa e umidità sull’intonaco del muro.
Vorrei, dunque, cercare una soluzione per:
– isolare acusticamente la parete, evitando di essere svegliata dal fruscio dell’acqua, anche notturno;
– isolare termicamente la parete che in inverno è anche molto fredda (essendo esposta a nord).
Esiste un prodotto unico per ottenere entrambe le cose? Lei come mi suggerirebbe di procedere?
La ringrazio molto,
Federica
Buongiorno Federica, può provare una buona soluzione al suoi problema posando una contro-parete con materiali specifici che abbiano un comportamento termo-igrometrico adeguato. Potrebbe provare i prodotti per contro-parete della Naturalia-Bau (https://naturalia-bau.it/it/sistemi/parete/naturadentro/).
Gli stessi materiali a base di fibra di legno possiedono anche una buona risposta dal punto di vista acustico anche se non sono progettati specificatamente per l’assorbimento del rumore. Non risparmi sullo spessore!
Per abbattere maggiormente il rumore bisogna posare una adeguata guaina anti rumore ad esempio questa (http://www.indexspa.it/indexspacom/acustica/Documenti/isolamento_pareti_nuove.pdf). Tutto il pacchetto va studiato per capire come accoppiarlo correttamente.
Buongiorno,casa mia da qualche anno è in condizioni non abitabili perché la muffa,i muri bagnati della cameretta dei bambini che è in concomitanza del bagno non ci permette neanche più di respirare,addirittura nello sgabuzzino a terra c’è sempre acqua…tutta questa umidità va’ dal basso verso l’alto…perfavore vorrei sapere cosa fare…grazie
Si, mi rendo conto che la situazione a causa della muffa è drammatica. Direi che è il momento di intervenire in modo serio analizzandone il fenomeno per capire le cause del problema. Per darle una soluzione al volo senza prendere visione dei locali mi sento di dirle di realizzare una specifica coibentazione sul paramento interno del muro. Se lei si trova nelle vicinanze della mia sede potrei fare un sopralluogo riservandomi in seguito di valutare un possibile intervento risolutivo. Tenga presente che difronte a mali estremi ci vogliono estremi rimedi. Nella situazione che mi descrive non credo che si possa intervenire con una mano di pittura anti muffa.
Mi scusi se le rispondo solo ora. Vedo che il suo post è stato inserito nel mese di luglio quindi si può escludere un problema di umidità dovuta al muro freddo quindi mi pare molto probabile che si tratti di tubature del bagno che perdono.
buon giorno,
le scrivo per descriverLe il mio problema, abito in una casa al piano terra ristrutturata 2 anni fa, rifatto l’intonaco di tutta la casa con lo specifico trattamento per l’umidita, nonostante ciò ad un’altezza di circa 1 metro nel soggiorno è rimasta da sempre una chiazza umida che non si è mai asciugata come il resto della casa.
abbiamo fatto il cappotto esternamente, ma non è cambiato nulla; abbiamo verniciato con vernice super traspirante ma a distanza di 2 mesi la vernice ha cominciato a fare delle bolle e staccarsi dall’intonaco.
sotto la vernice l’intonaco non presenta muffa ( al momento) ma al tatto è umido.
la cosa che non ci spieghiamo è che accade solo in quel punto della casa ( trattato come tutto il reso) e attorno a quella chiazza è tutto asciutto.
mi potrebbe inviare un suo parere?
eventualmente in privato posso inviare delle foto
grazie
saluti
Buongiorno, abito al piano terra ed in cucina, a circa 1,5 m di altezza della parete che confina con l’esterno, si formano come delle macchie a forma circolare di umidità. Questo inverno si è rovinato l intonaco in seguito ad un semplice toccco con le nocche.
Premetto che abito in un edificio del 1600. Mio marito pensava di trasformare la parete in questione con dei mattoni a vista per far respirare meglio il muro. Porebbe essere una soluzione?
è molto probabile, viste le premesse, che si tratti di umidità di risalita. Quando il muro si satura di sali disciolti dall’acqua che risale per capillarità, questi cristallizzano in superficie a causa dell’evaporazione dell’acqua e disgregano l’intonaco. La soluzione più semplice ed economica è sicuramente rimuovere l’intonaco interessato dal fenomeno fino al vivo della muratura e rifarlo utilizzando un prodotto specifico macroporoso esente da cemento o sali. Rifare il paramento murario addossando dei mattoni a vista senza rimuovere l’intonaco ammalorato darà luogo ad una rapida propagazione del fenomeno sui nuovi mattoni.
Abito in un appartamento al primo piano e vicino alle finestre che affacciano sul balcone, esattamente appena sopra il battiscopa si verifica un rigonfiamento della pittura. La scorsa primavera credendo di trattasse di umidità che filtrasse dalle finestre in alluminio, ho prima passato col silicone i contorni delle finestre e poi grattato la pittura,stuccato e passato nuovamente il colore. Con l’arrivo dell’inverno però il problema si è ripresentato. È da considerarsi comunque umidità di risalita anche se mi trovo al primo piano?
Soluzioni?
Grazie.
Potrebbe trattarsi di umidità di risalita (ovviamente non dal terreno) dovuta ad infiltrazioni d’acqua dal balcone. Se l’intonaco interno è in gesso, il fenomeno si manifesta più rapidamente perchè il gesso è un materiale che assorbe molta acqua. Come sempre per capire meglio ci vorrebbe un sopralluogo.
Buongiorno, abito al primo piano di una casa antica in pietra. qualche mese fa abbiamo iniziato a ristrutturare l’appartamentino, essendo gli intonaci in ottimo stato è stato solamente eseguita la stesura di un velo di intonachino con interposta rete. adesso nella parete esterna muri di 60 cm. si sono formate delle piccole/grandi macchie di umidità, al meno a vedersi lo sembra . Il muratore mi tranquillizzava dicendo che erano dati dall’intonachino fresco e che si sarebbero asciugate, adesso sono trascorsi due mesi ma mi sembra che il fenomeno si sia accentuato. La parete esterna è in ottimo stato e pitturata senza cavillature , queste macchie sono a pelle di leopardo e vanno da un’altezza di un metro e mezzo in su . premetto che l’appartamentino attualmente è senza finistre ma ha le persiane e quindi ritengo che vi sia abbastanza ricambio d’aria. di cosa si può trattare. Grazie mille.
In tutta onestà non ho la risposta.
Il fenomeno è alquanto insolito. Propenderei per attendere ancora un mese monitorando il muro umido con delle fotografie.
Salve abbiamo problema con umidità di risalita da entrambi lati la parete divide salotto e stanza da letto appartamento si trova a piano terra nn si capisce se c’è una perdita di sopra o da qualche parte. Ma si è presentata da circa 10 giorni dopo che sono stati puliti gli tubi di scarico acqua della cucina che erano intazati a nn scendeva l’acqua del lavandino della cucina.. Potrebbe essere la causa? E quali sono rimedi temporanei.. Grazie.
Mi pare di capire che si è intervenuti per stasare i tubi di scarico del lavello di cucina e dopo qualche giorno è comparsa umidità alla base del muro. Propendo per una rottura delle tubazioni in questione.
Salve!
ho un problema di muffa con “barbetta nera” in corrispondenza della base del lato interno di una parete in cartongesso realizzata neanche un mese fa. Tale parete confina con il terrazzino esterno, ma all’esterno non ci sono tracce di umidità; inoltre il perimetro esterno è stato trattato con il mapelastic con un risvolto su parete fino a 20 cm. Siccome all’interno la parete poggia sul massetto e poi il bordo del massetto è stato rifinito con un intonaco a base cemento, potrebbe essere un problema esclusivo di questa lavorazione?
Propenderei per un problema di condensa interstiziale accentuata da un ponte termico. Una termografia ed una verifica del tasso di umidità potrebbero essere utili per approfondire il problema. E risolverlo.
Buongiorno,
ho un problema di macchie di umidita’ uscite nei soffitti dei due bagni contigui dell’appartamento sottostante al mio (io ho acquistato da 3 anni ristrutturato), si pensava prima ad una perdita dai bordi della doccia visto che i proprietari dell’appartamento sotto hanno riferito che dopo la ristrutturazione del mio c’era stata gia’ una perdita dovuta a mancanza di impermeabilizzazione della doccia di uno dei 2 bagni poi risanata, poi si pensava ad infiltrazione dal nostro balcone, abbiamo quindi provveduto a ripiastrellarlo interamente con impermeabilizzazione ex novo, e per 8 mesi non si sono piu’ presentati problemi, a fine agosto di nuovo escono macchie di umidita’ sotto dai vicini, facciamo quindi fare una relazione con termocamera da un ingegnere specializzato in rilevazioni di umidita’ che rileva che il problema e’ anche negli stessi punti nei nostri bagni ma senza uscicta’ di umidita’ e richiede quindi di controllare i colletti dei camini e delle valvole di sfiato sul tetto, interviene un muratore a ripristinare un colletto che presenta fessure sui bordi che e’ posizionato sora alla posizione delle macchie 3 settimane fa , ma le macchie si sono espansa e sono diventata piu’ scure quasi nere , il giorno prima della riparazione del colletto del tubo di sfiato aveva piovuto moltissimo, e’ possibile che l’acqua sia scesa poco a poco di fianco al tubo e impieghi tempo ad espandersi del tutto ? non sappiamo piu’ come risolvere qs problema di perdite ad intermittenza ed accettiamo consigli , non possiamo rompere i bagni a caso…
Non ho la risposta. Ci vorrebbe la bacchetta magica pe capire da dove viene questa umidità. Non è una battura sgradevole ma è così. I problemi di umidità attorno ai bagni sono difficili da risolvere perchè l’acqua si infila in un cavillo e scorre nelle strutture per poi sbucare in un altro punto. Camini, sfiati, scarichi, tubi di adduzione dell’acqua sono tutti intorno ai bagni inoltre in questi locali si produce anche molta umidita ed è un’altra variabile che entra in gioco per complicare le cose. Un’idea che mi salta in mente da provare senza nessuna demolizione è quella di buttare del colorante negli scarichi e vedere se escono macchie colorate, in questo caso è un problema di scarichi rotti che perdono.
Buon giorno.
Ho intenzione di fare un intervento per la riqualificazione di un edificio che risale a fine 1800 che ha i muri in sasso dello spessore di 45 cm.
Nel 1980 circa per risolvere un grosso problema di umidità sui muri è stato eseguito un taglio basale dei muri con inserimento nel taglio di un pannello isolante in vetroresina e boiacca di cemento.
L’intervento ha risolto il problema di umidità dei muri che da allora sono stati asciutti e senza muffa.
Purtroppo nel tempo forse un cedimento della fondazione o uno slittamento dello stesso sulla lastra di vetroresina, ha determinato uno scivolamento di uno spigolo (circa 1 cm) su un lato. Contattato un tecnico per eliminare il problema ho scoperto che il tagliodel muro è pericoloso e va effettuato un lavoro per unire le due parti del muro e mi è stato proposto di rinforzare le fondamenta con un cordolo di cemento armato situato in prossimità delle fondamenta e inserimento nelle fondazioni in sasso di ferri di armatura fissati con resine.
Le mie preoccupazioni sono che con il collegamento dei muri tagliati riprenda la risalita capillare e i conseguenti problemi di umidità. L’effettuazione di un cappotto (esterno? Interno?) quali pericoli comporta in questa situazione? Che sia opportuno fare prima il consolidamento dlle fondazioni e ricollegamento dei muri e dopo aver verificato la mancanza di risalita capillare fare il pappotto?
Per il cappotto voi consigliate di farlo esterno oppure interno? Ringrazio anticipatamente.
Che pasticcio!
La situazione del muro va studiata attentamente e da un tecnici competente. Attenzione al “tecnico competente” perchè purtroppo ai giorni nostri i tecnici (specialmente quelli più giovani) tendono ad essere super competenti SOLO nel loro settore e manca quella conoscenza a 360 gradi degli edifici. L’occhio vede ciò che la mente sa. Non do pareri su questa situazione perchè bisogna metterci mano, occhi e naso sul posto. Nel mio bagaglio culturale c’è un po’ di tutto, ho visto restauri monumentali e non, ho visto nove costruzioni fatte male e ho visto il mondo cambiare con l’introduzione di leggi per il risparmio energetico e per il miglioramento sismico degli edifici; non nascondo che il caso mi incuriosisce ma qui mi fermo.
Salve,
Sto per cominciare la ristrutturazione con riqualifica energeticca di un abitazione indipendente su un piano solo. Questa casa fu costruita almeno una quarantina di anni fa e parte dei muri perimetrali sono ancora in pietra mentre altri sono stati ricostruiti con due file di mattoni foratini sull’esterno e doppi uno all’interno con un intercapedine vuota nel centro per uno spessore totale della parete di 50cm. Nei lavori di ristrutturazione precedenti non fu compresa un opera di taglio chimico ed è presente parecchia umidità di risalita (soprattutto nel muro lato nord) che ha portato l’intonaco a staccarsi completamente dino a circa 25-30 cm da terra. Nelle opere programmate dai tecinici c’è anche il cappotto termico esterno ovviamente, ma la mia domanda è questa:
Se c’è umidità di risalita le propietà isolanti del cappotto termico non verrebbero nel tempo degradate da un eventuale assorbimento dell’umidità da parte del cappotto stesso ed eventuale condensa eìnell’intercapedine tra muro e cappotto stesso? In questo caso un opera di taglio chimico è assolutamente necessaria? E nel caso esistono materiali (leggevo della lana di roccia) per effettuare un cappotto esterno che non abbia eventualmente problemi con l’umidità di risalita?
I tecnici in questione mi hanno già detto che ovviamente il taglio chimico sarebbe l’opzione migliore ma dato che al momento non rientra negli interventi coperti dal superbonus e che le mie finanze al momento non mi permettono di muovermi agevolmente tra tutti gli interventi vorrei avere un parere aggiuntivo sulla questione.
Grazie
Il problema dell’umidità di risalita senza taglio chimico non è risolvibile in maniera definitiva.
La cosa migliore da fare in questi casi, ma si tratta di un intervento a tempo, è di rimuovere COMPLETAMENTE l’intonaco deteriorato sia internamente che esternamente, pulire accuratamente la muratura desalinizzandola con acqua pulita e rifarlo con calce naturale NHL5 macro poroso senza sali e cemento, poi applicare il cappotto in XPS per il primo metro di altezza da terra. L’intervento però non è risolutivo ed è probabile che a seconda del tipo di muro, del tipo di terreno sottostante, di condizioni atmosferiche avverse o altre interferenze il fenomeno si manifesti dopo qualche anno (5-10-15…). Non rinunci al cappotto per questo problema e non lasci scoperto dal cappotto il muro alla base, anzi è cosa ben fatta proseguire il cappotto sotto la quota del terreno perimetrale per almeno 60cm. Tali interventi preliminari ed accessori alla posa del cappotto sono compresi nel Super bonus 110%.
Buongiorno, vorrei acquistare una casa, già ristrutturata e arredata, comprensiva di piano terra e primo piano. Sono preoccupata perché in alcuni punti del piano terra, su 2 forse 3 pareti diverse, dal pavimento per 20/30 cm, si nota l’intonaco scrostato segno di infiltrazioni di acqua. Non mi è chiaro se è un problema “strutturale” importante o se si possa risolvere in maniera dignitosa senza un intervento maggiore che richieda quindi anche un costo importante.
Potrebbe trattarsi di umidità di risalita se le murature sono in pietrame o in laterizio poste a diretto contatto con il terreno senza una barriera alla risalita. Per tale fenomeno ho già riportato indicazioni nell’articolo di questa pagina e nelle risposte ad altri che hanno avuto lo stesso problema. (Rifare l’intonaco con prodotti macroporosi esenti da cemento e sali. La soluzione è a tempo.)
Buongiorno, ho un problema di condensa superficiale sulla parete a Nord della del mio alloggio.
Volevo capire se con un semplice deumidificatore potrebbe portare giovamento a questa situazione.
In modo da abbassare l’umidità interna.
Senza fare interventi “pesanti”.
Cosa ne pensa!?
Grazie in anticipo
Saluti.
Si può provare, però il problema andrebbe risolto alla radice magari mettendo il cappotto alla casa. Aggiungo anche che per la corretta soluzione del problema di condensa sul muro, specialmente negli angoli, il cappotto va correttamente dimensionato e altrettanto correttamente posato. E’ poco efficiente nel lungo periodo togliere l’umidità con un deumidificatore elettrico.
Buongiorno, ho un problema di condensa superficiale sulla parete a Nord della sala del mio alloggio.
Volevo capire se con un semplice deumidificatore potrebbe portare giovamento a questa situazione.
In modo da abbassare l’umidità interna.
Senza fare interventi “pesanti”.
Cosa ne pensa!?
Grazie in anticipo
Saluti.
Si, abbassare l’umidità interna aiuta sicuramente ad evitare la condensa sul muro. Credo però che abbassando l’umidità nel locale interessato si sposterà altra aria umida dai locali adiacenti verso questo locale perchè la pressione del vapore si sposterà da una zona con tensione di vapore più alta ad una più bassa (cioè il locale trattato) e quindi il deumidificatore non riuscirà a smantellare tutta l’umidità lasciando proseguire il fenomeno di condensa superficiale. Tenga in considerazione anche il costo elettrico del deumidificatore.
Per bloccare l’umidità di risaluta ci sono diverse soluzioni, alcune molto invasive, altre meno invasive ed altre a tempo.
A tempo significa che il fenomeno dell’umidità di risalita viene bloccato per un certo numero di anni ma poi riaffiora, tale intervento però e poco costoso e fatto con tecniche tradizionali e materiali sani. A breve pubblicherò un esempio di intervento fatto su un muro con queste problematiche.
Buongiorno, ho la camera esposta a nord e quest’anno ha gravi problemi di condensa superficiale, dato che siamo costretti a tenere basso il riscaldamento (17 gradi) per i costi esorbitanti delle bollette. Oggi mi sono accorta che dentro l’armadio in camera, disposto sul lato nord, le scatole di cartone sono bagnate fradicie, gli indumenti fradici ed ammuffiti, le pareti interne dell’armadio fradicie anch’esse! Eppure l’armadio è staccato 1 cm dal muro e cambio aria tutti i giorni. Anche la parete è freddissima e un po’ ammuffita. Evidentemente devo alzare il termosifone (gli anno scorsi infatti, con oltre 20 gradi, questo problema non c’era) oppure fare un cappotto esterno… Grazie
Fare un cappotto esterno oppure interno di adeguato spessore. Prima si fa il cappotto e prima si inizia a risparmiare sui costi energetici.
https://www.certificazioneenergeticatrento.it/muffa-dietro-armadio/
Buon giorno io ho fatto molti interventi al muro che è in proprietà con altra famiglia,anzi negozio,calce pannelli ecc ,mi trovo sempre con il muro freddo,scredolante epoi macchie gialle e muffa non posso tagliarlo perché non mi fanno il permesso il muro è sempre freddo ,penso che il rettro bottega non sia riscaldato,io gratto il muro stucco e intonaco,ma dura poco cosa fare grazie la casa è dell’ Ottocento in posto umido senza fondamenta le case in borgo sono tutte costruite una vicina all altra
Tolga tutto l’intonaco fino al sasso e rifaccia l’intonaco con prodotto specifico senza cemento e sali utilizzando calce naturale. Se intende anche coibentare il muro per tenerlo più caldo e scongiurare la formazione di muffa si dovrà studiare una specifica contro parete con materiali che evitino la condensa interstiziale. Coibentando in modo adeguato si accede anche alle detrazioni fiscali attualmente del 65%.
Salve,possiedo un immobile su 3 piani esposto a nord e confinate con un edificio attualmente disabiatato, con muraturta in pietra da 60 cm intonacata sia esternamente che internamente, in quanto in fase di ristrutturazione, nel 2009, e’ stata ingabbiata con rete eletrosaldata.l’umidita’ e’ localizzata nelle parte alta centrale della tromba delle scale, al tatto la parete e’ umida e le macchioline di umidita’ non sono molto scure, come potrei risolvere?
Grazie per la disponbilita’
Cordiali saluti
Vorrei gentilmente un informazione se su una parete esterna all’interno dell’appartamento viene applicato del gesso al posto della Malta fine può essere causa di muffe ?
Se la muffa non c’era prima non ci sarà neanche dopo.
Tuttavia bisogna sempre analizzare le condizioni al contorno per capire in che situazione si trova quel muro e quali sono i fattori climatici interni ed esterni. Poterebbe essere un muro in pietrame, oppure in laterizio, potrebbe essere al piano terra ed essere interessato da umidità di risalita oppure ai piani superiori, potrebbe esserci un cappotto esterno. Inoltre in riferimento ai fattori climatici interni potremmo essere in presenza di molta umidità per esempio a causa di nuovi serramenti. Insomma la situazione va analizzata.